Assaliti da una transumanza

Lo specchietto retrovisore mostra il fiume di pecore che ha già superato la nostra automobile


Può capitare di essere vittime di un contrattempo e di esserne felici ...

soprattutto quando si è in vacanza e, seppur si hanno programmi precisi su quel che si vuole e talvolta si deve (ahimé!) fare, si accetta più volentieri un fuori programma quando può lasciare piacevolmente stupiti.

Stavamo scendendo con l'automobile lungo la statale agordina quando sotto Alleghe una persona si para in mezzo alla strada gridando di fermarsi: un po' spaventati rallentiamo quando dietro di lui subito dopo la curva incomincia ad apparire un gregge di pecore che occupa tutta la sede stradale. Ci fermiamo. Si fermano anche le automobili dietro.
Nel giro di pochi minuti il nostro veicolo e così anche quelli posteriori vengono completamente avvolti da questo esercito di lanuti quadrupedi che sembra non finire più: dallo specchietto retrovisore la strada dietro è già tutta coperta da questo mare ondeggiante bianco sporco, mentre davanti continuano a sbucare dalla svolta senza intermittenza: su tutta la superficie visibile della strada non si percepisce un centimetro di asfalto. L'auto incomincia ad ondeggiare per gli urti delle pecore contro la carozzeria (fortunatamente la lana è morbida e non lascia segni). Mi era già capitato di incontrare qualche gregge sui monti, ma tanta abbondanza e in situazione così poco consueta, almeno per noi cittadini, mai!
Sorpresi, divertiti, ma anche spiazzati o intimiditi dall'insolito evento, attendiamo che il tutto passi, osservando il tutto con grande attenzione e lasciandoci stupire. Anche nostra figlia di due anni cerca di capire cosa sta succedendo, con simili ambigui sentimenti.

E quando infine davanti a noi l'ultima fila di pecore lascia vedere dietro di sé il colore della strada che avanza, in poco tempo la transumanza è già andata oltre e la seguo con l'occhio dallo specchietto retrovisore, mentre davanti a noi si apare una distesa di cacchette sparse sull'asfalto. Riaccendiamo il motore e ripartiamo.
Oscar Testoni
8 ottobre 2005

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