Montesole, Casaglia, 29 settembre 1944
Montesole, presenza monastica
Montesole, parco naturale e storico
Inizio del Parco

Ciò che resta della Chiesa Santa Maria Assunta di Casaglia

Il Cimitero di casaglia

Il luogo ove vive la Comunità di Don Dossetti
Il luogo ove vive la Piccola Famiglia dell'Annunziata

Borgo di Caprara Sopra
Era il 29 settembre 1944, tutto intorno vi erano falò di case isolate che bruciavano, gli abitanti di Casaglia sui fianchi di Montesole tra la Val di Reno e la Val di Setta nella provincia bolognese, si radunarono sul piazzale della chiesa S.Maria Assunta. Come ricordano i superstiti, tra loro si disse che i tedeschi cercavano i partigiani e che quindi i vecchi, le donne e i bambini potevano rifugiarsi nella chiesa.
Le SS buttarono giù la porta della chiesa e uccisero con una raffica di mitra il parroco Don Ubaldo Marchioni ai piedi dell'altare; portarono fuori gli altri, li picchiarono tra le risa e li condussero al cimitero. Qui dopo aver scardinato il cancello con i fucili, li fecero entrare, si misero agli angoli del cimitero, si inginocchiarono per prendere bene la mira e incominciarono a sparare. "Sparavano basso per colpire i bambini". "Gettarono anche delle bombe a mano".
Così nel cimitero di Casaglia in questo assurdo gioco di tiro al bersaglio furono massacrate 195 persone di 28 famiglie: tra queste 50 erano bambini.

Oggi rimangno i ruderi del borgo, della chiesa in cui morì don Ubaldo e il triste rettangolo di prato circondato dal muro di cinta che delimita il campo consacrato alla sepoltura e alla preghiera dove caddero tra le croci dei loro cari uomini, donne e bambini.

La semplice sepoltura di Don Giuseppe Dossetti
Subito a fianco sorge un luogo dove vive una comunità monastica maschile e poco discosta una comunità monastica femminile. La loro vita di preghiera sembra essere l'unica risposta all'assurdità di una violenza omicida cieca e completamente priva di senso e significato.
In quello stesso cimitero di Casaglia trasformato dalle truppe nazifasciste in un tiro al piattello con bersagli viventi, riposa in terra in una sepoltura semplice ricoperta di rami di sempreverdi don Giuseppe Dossetti, partigiano, poi uomo politico, poi monaco e sacerdote, fondatore di quella comunità monastica della Piccola Famiglia dell'Annunziata che anche qui, in questo luogo scomodo e carico di memoria e drammaticità, testimonia con la propria vita la fedeltà al Vangelo.

Oggi questo monte con le sue pendici, i suoi boschi, i suoi prati, i vicini calanchi, la sua flora, la sua fauna, i suoi ruderi gravi di storia e di dolore è un Parco naturale regionale, ed è anche un Parco storico, ma per molti questo luogo è diventato per contrasto un luogo simbolo di pace, ove la memoria del passato urla l'urgenza di costruire un mondo diverso.

Cima Monte Sole

Oscar Testoni
20/03/2005


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