San Candido - Innichen
(m. 1175 - abitanti: 3100 circa)

Passeggiare per l'ordinata via principale senza automobili, sostare nell'elegante piazza splendidamente incorniciata dalle guglie dei Baranci e poi scorgere in prospettiva la chiesa barocca e dietro quella più antica romanica, ci si accorge di trovarsi in un paese in cui la bellezza della natura è stata accompagnata dal gusto dei suoi abitanti, di ieri e di oggi.
San candido - Innichen è posizionato nell'alta Val Pusteria a 1175 metri di altitudine all'imbocco della Val di Sesto a soli 7,5 km dal confine italo-austriaco. Il fiume Drava, le cui sorgenti distano poche centinaia di metri, ricevono proprio all'altezza di San Candido le acque del Rio di Sesto.
Seppur distino solo 4,8 km, un appena percettibile spartiacque divide Dobbiaco e San candido nell'ampia e comoda val Pusteria. L'acqua che cade a ovest di questo spartiacque che divide rigidamente due distinti bacini idrografici, scivola nel Rienza che poi si getterà nell'Isarco e quindi nell'Adige, per poi disperdersi nel mare Adriatico vicino a Venezia. Tutt'altro viggio fanno le gocce di pioggia che cadono invece a est di quello spartiacque: scivolano nel Drava e quindi nel Danubio nel quale percorrerà i paesi dell'Europa orientale fino ad arrivare nel Mar Nero.
Tracce archeologiche risalirebbero al I millennio a.C., mentre alcune ipotesi identificano San candido con l'insediamento romano di Littamum.
Ma i primi documenti scritti che ci raccontano di San Candido sono del 769 d.C., anno della donazione di un territorio all'abate benededttino Atto da parte del duca Tassillo III, affinché vi costruisse un monastero per cristianizzare gli slavi. In seguito Atto divenne vescovo di Frisinga, portando con sé nel vescovado anche San Candido. Nel 1140 il monastero benedettino divenne collegiata.
Quest'ultima è uno tra i più interessanti edifici romanici delle Alpi orientali. La struttura imponente della muratura suggerisce un'idea di saldezza e di fortezza, simbolo della fede come di una città fortificata. La struttura interna è divisa in tre navate e sotto il coro superiore vi è una cripta. Sia questa che la chiesa risalgono al XII secolo, quando venne trasformato in Collegiata il Convento dei Benedettini di San Candido che era stato fondato nel secolo VIII. Da vedere è sicuramente anche il Gruppo scultoreo della crocifissione (realizzato nella prima metà del XIII secolo) posto nel coro superiore.
Se di ritorno da un'ascensione o da un'escursione o in un giorno di riposo passate per San Candido, vale la pena fermarsi a visitare non solo lo splendido paesino con la sua passeggiata pedonale e lo sfondo dei Baranci, ma anche e soprattutto le sue chiese.

Oscar Testoni
7 gennaio 2004


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