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Ultima modifica di questa pagina: 8 dicembre 2003

Ambiente, energia e mobilit�: un programma possibile
Appunti di Stefano Borgognoni per un possibile programma su energia, mobilit� e ambiente

Dott. Stefano Borgognoni, 08 dicembre 2003

Energia, mobilit�, produttivit� e consumi, inquinamento, smaltimento rifiuti, sviluppo urbanistico, vivibilit� del territorio, salute, sana alimentazione, spesa pubblica per sanit�, infrastrutture e servizi, ecc ... sono tutti aspetti strettamente interconnessi di un�unica emergenza socio-economica ed ambientale, con riflessi negativi su scala planetaria. Io credo sia ormai improrogabilmente necessario lavorare (a tutti i livelli amministrativi, nelle associazioni, tra i soggetti economici pubblici e privati, ecc...) affinch� il complesso quadro di cui sopra cominci a far rima con sostenibilit�, eco ed equocompatibilit�, efficienza energetica e idrica derivante da una razionalizzazione degli attuali consumi di risorse e del patrimonio infrastrutturale esistente, nuovi indicatori di sviluppo economico-sociale (in luogo di quelli legati unicamente al PIL) per valutare il livello della qualit� della vita e giungere ad innalzarla tra le fasce pi� deboli della popolazione, liberazione di risorse finanziarie da destinare alla cooperazione internazionale, seria riflessione sui nostri attuali stili di vita.

Ecco qui di seguito qualche proposta pi� operativa sulla quale possiamo cominciare a ragionare:

ENERGIA: risparmio e riduzione di emissioni

  • risparmio di risorse e riduzione di emissioni inquinanti attraverso la razionalizzazione degli impianti di produzione e distribuzione esistenti, utilizzo delle Esco (Energy Service Companies) nella gestione, adozione di energia da fonti rinnovabili
  • installazione di pannelli fotovoltaici su edifici pubblici (scuole, ospedali, biblioteche e musei, sedi di quartiere, ecc....) per innescare una crescita significativa del mercato di queste tecnologie, col conseguente abbattimento dei costi di installazione di cui potranno beneficiare anche aziende e privati (vedi progetto "Banca del sole" avviato da Banca Etica)
  • riqualificazione degli edifici pubblici e privati esistenti, intervenendo per aumentarne l�efficienza termica ed energetica, il risparmio idrico (doppi impianti per acqua potabile e non), la salubrit� degli ambienti, ecc...
  • informare cittadini ed aziende sull� opportunit� di dotarsi di impianti per la produzione di energia alternativa pulita, sui vantaggi immediati e di lungo periodo che ne conseguono, sulla ricaduta positiva di queste tecnologie anche a livello sociale. Questo significa diffondere la conoscenza di dispositivi quali le caldaie ad alta efficienza a ciclo cogenerativo, gli impianti a biomassa, il teleriscaldamento, ecc... Gi� da tempo alcuni paesi del Nord Europa hanno investito risorse economiche e know-how in questa direzione con risultati ampiamente documentati: non parliamo quindi di ipotesi teoriche future, ma di realt� gi� praticabili!!!
  • istituzione di uno sportello in ogni quartiere rivolto ai cittadini, che potremmo chiamare del "consulente ecologico" o "di sostenibilit�", col compito di informare, fare sopralluoghi ed esprimere valutazioni, promuovere eventi formativi, rispondere ai piccoli e grandi quesiti che ogni utente/consumatore si pone quando decide di mettere mano alla propria realt� abitativa per ridurne l�impatto ambientale
  • promuovere nelle scuole e tra i cittadini il concetto di "impronta ecologica"
  • puntare sulla diffusione del metano per autotrazione, con interventi legislativi che obblighino i comuni a dotarsi di almeno un impianto di distribuzione di questo carburante
  • incentivare la diffusione delle soluzioni di cui sopra attraverso forti incentivi fiscali; penalizzare i comportamenti non virtuosi (soprattutto quelli delle aziende) con tassazioni del tipo "carbon tax" i cui proventi vengano destinati all�applicazione di tecnologie pulite e a finanziare la ricerca che si muove in questa direzione
  • NO alla realizzazione di nuove grandi centrali elettriche senza avere prima studiato seriamente un piano energetico territoriale per la copertura del fabbisogno basato su una produzione diffusa (microcentrali) e pulita di energia; e senza aver prima messo mano ad una razionalizzazione dei processi e dell�impiantistica esistente.


MOBILITA'

  • cercare di contenere/ridurre il traffico veicolare privato (soprattutto all�interno delle aree urbane) incentivando il car sharing, il car pooling, l�efficienza e la frequenza dei mezzi pubblici (elettrici o metanizzati), l�uso della bicicletta.
  • potenziare il trasporto su rotaia integrandolo con quello su gomma
  • siamo sicuri che l�ampliamento della rete stradale produca sempre una fluidificazione del traffico veicolare? Quali i costi (ambientali, paesaggistici, sociali) e quali i benefici di simili operazioni senza ritorno?
  • chiusura del centro storico al traffico privato, targhe alterne, domeniche senz�auto
  • conferire maggior peso alla figura del mobility manager all�interno delle amministrazioni, attribuendole pi� potere progettuale ed esecutivo; istituirla laddove manca
  • CICLABILITA�: � una scommessa che, se lanciata in grande stile, per i risvolti etici, salutistici, socializzanti, ricreativi, di costume, di status, ecc... di cui � portatrice potrebbe rivelarsi da sola uno dei segni tangibili della rinata volont� partecipativa di un�intera collettivit�. Ma... appunto... SE! Se venisse promossa e supportata da serie intenzioni, rappresenterebbe senza alcun dubbio un�opportunit� formidabile per migliorare sensibilmente la vivibilit� cittadina e la fruizione ad impatto zero degli spazi urbani; di questi tempi potrebbe addirittura rivelarsi un volano eccezionale per esperienze di turismo sostenibile sui modelli del Nord Europa. Basta guardare a ci� che succede a soli 30 Km da casa nostra: Ferrara, citt� con la pi� alta percentuale di traffico ciclistico in Italia (il 30% degli spostamenti quotidiani, fra le 30.000 e le 50.000 biciclette circolanti ogni giorno, estate e inverno), dotatasi di un Assessorato alla bicicletta; comune in cui la bici viene ormai sentita dalla popolazione come un elemento forte che caratterizza l�identit� locale collettiva. Sul versante della ciclabilit� credo siano urgenti misure del tipo
    1) riqualificazione e ampliamento delle piste ciclabili in un�ottica intercomunale, che arrivi a disegnare una rete ciclabile provinciale e regionale (esistono gi� da anni progetti e proposte in questo senso che per� vengono sistematicamente ignorate, in particolare quelle della F.I.A.B. a livello nazionale e del Monte Sole Bike Club a livello locale);
    2) rilanciare e dare visibilit� alla Consulta della bicicletta, organismo esistente a Bologna, ma di cui � poco conosciuta l�attivit�;
    3) tutti i mezzi pubblici devono essere attrezzati per il trasporto bici;
    4) creare ciclostazioni, bike-points, parcheggi custoditi (vedi l�esempio di San Donato Milanese, ecc...) e un servizio di assistenza mobile al ciclista in difficolt�, coinvolgendo nella gestione delle strutture studenti e personale specializzato;
    5) parallelamente alla creazione delle condizioni di ciclabilit�, investire massicciamente in formazione/informazione a partire dalle scuole;
    6) i negozi e le piccole aziende (soprattutto quelli del centro storico) potrebbero utilizzare dei servizi navetta offerti da flottiglie di moderni e sofisticati tricicli a pedali (o similari) o mezzi elettrici per trasportare quotidianamente merci di piccola taglia presso i propri esercizi. Le merci in questione potrebbero essere stoccate in centri di raccolta situati al di fuori dell�anello dei viali di circonvallazione


VARIE in ordine sparso

  • ridurre l�inquinamento elettromagnetico ed acustico
  • SI� al parco nell�area ex-staveco
  • AGENDA 21: deve diventare uno dei punti qualificanti del futuro programma di governo della citt�
  • l�adozione del software libero (Linux & Co.) nelle pubbliche amministrazioni � un�opportunit� che consente di risparmiare ingenti risorse finanziarie
  • promozione della doppia rete idrica per i diversi utilizzi, con lo scopo di destinare le acque meno pregiate e di recupero (piovana, ecc..) alle applicazioni minori e quelle potabili per i soli usi alimentari e l�igiene personale
  • attuazione di tecniche agricole e irrigue a ridotto consumo idrico, con l�avvio di procedure di certificazione in questo senso
  • ripristino delle caratteristiche naturali dei corsi fluviali sottoposti a cementificazione
  • diffondere una cultura dei consumi sobria, corretta, critica, consapevole; verificabile in primo luogo nelle scelte, nei processi e nei comportamenti delle pubbliche amministrazioni. Solo in questo modo sar� possibile dare ai cittadini degli input educativi forti sui temi della responsabilit� ambientale e del corretto utilizzo delle risorse.

Mia profonda convinzione � che energia, mobilit� e inquinamento sono problemi intimamente correlati, non risolvibili in modo serio se affrontati separatamente, senza un piano di intervento globale. Altro punto cruciale inerente a questi temi � il nodo dell'informazione/formazione rivolta al cittadino: se non si investe in un progetto di comunicazione a lungo termine e di ampio respiro sui nostri stili di vita (attualmente poco sostenibili), che coinvolga tutti i soggetti cittadini a tutti i livelli, che produca risultati monitorabili e verificabili periodicamente, credo che ogni provvedimento amministrativo in materia verr� percepito dal cittadino esclusivamente come uno scomodo ed inefficace palliativo, di cui si fatica ad intravvedere il beneficio immediato (ed anche quello di lungo periodo) che dovrebbe ricadere sull'intera collettivit�. Occorre DARE L'ESEMPIO (a partire dalle istituzioni e dalle diverse associazioni di categoria), INFORMARE, EDUCARE, SPIEGARE, MOTIVARE, se si vuole arrivare ad avere un consenso popolare diffuso grazie al quale poter sperimentare pratiche di comportamento virtuose.

Stefano Borgognoni
Bologna, 08 dicembre 2003

Stefano Borgognoni, laureato in Lettere, lavora nell'ambito del cooperativismo cattolico, sensibile e sempre informato sui temi dell'ambiente, dello sviluppo sostenibile, della finanza etica e del commercio equo-solidale, � un delegato eletto nell'Assemblea Cittadina dell'Ulivo di Bologna