I personaggi bolognesi dei burattini
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Si portano i bambini a vedere i burattini. Ai bambini piaccioni i burattini, ma i bambini non li capiscono. Intanto metà delle parole sono in dialetto bolognese e anche i bambini bolognesi (ci sono infatti anche bambini bolognesi a Bologna) non sanno il bolognese (figuriamoci se lo sanno gli altri bambini!). Inoltre ci sono troppe allusioni e giochi di parole e sottointesi che i bambini non possono capire. Ma ai bambini piacciono i burattini. Alla fine si danno sempre le legnate e questo lo capiscono tutti. Ai bambini piacciono i burattini, ma alla fine a ridere alle battute sono sempre i grandi. I burattini sono uno spettacolo che mette insieme le generazioni: quella di chi ride perché li capisce e quella di chi non li capisce, ma rimane a bocca aperta affascinato.
Ma quando anche i bolognesi adulti, che non sanno più parlare bolognese, ma lo capiscono per averlo sentito parlare dai propri nonni o dai propri genitori, smetteranno di andare a vedere i burattini? Ci saranno genitori che rimarranno a bocca aperta senza capire insieme ai figli? Più probabilmente, non ci sarà più nessuno che rappresenterà ancora i burattini bolognesi. Godiamoci allora gli ultimi spettacoli prima che il tempo faccia calare definitivamente il sipario.

DOTT. BALANZONE: Tipica maschera bolognese della commedia dell'arte, il Dott. Balanzone è diventato anche un personaggio dei burattini. Rappresenta con i suoi studi in legge e la sua arte retorica la Bologna "dotta", per la sua antica e celebre università, e con la sua corporatura robusta la Bologna "grassa" per la sua buona cucina.

SGANAPINO: Sganapino Posapiano Squizzagnocchi o Magnazza nasce direttamente come burattino nel 1877 (quest'anno compie dunque 130 anni!!!) ad opera di Augusto Galli, giovane burattinaio apprendista di Angelo Cuccoli. Nasce inizialmente come spalla di Fagiolino, ma per la sua semplicità e simpatia diventerà ben presto un protagonista. Carolina è il nome che lui ha dato alla scopa con cui si difende.

FAGIOLINO: Anche Fagiolino nasce direttamente come burattino e rappresenta il monello dei bassifondi della Bologna dell'Ottocento, sempre affamato, sporco e lacero. Ha una moglie che si chiama Isabella, ma lui la chiama "Brisabella" ("brisa" in dialetto bolognese significa "briciola", ma viene più spesso utilizzato come negazione, quindi "Brisabella" o meglio "Brisabela" significa "Non bella"). Quando si arriva alle legnate se Sganapino usa la scopa, Fagiolino si serve del suo fedele bastone.

FLEMMA: Anche Flemma nasce direttamente come burattino: è un personaggio bolognese cosiddetto "minore". Lo ideò nel 1875 Angelo Cuccoli, per prolungare la durata delle commedie. Si tratta infatti di un personaggio, che, come dice il suo stesso nome, è lento, placido e rilassato, anche la sua parlata è lenta e cantilenante. Sempre scapolo, vive ancora con la vecchia mamma che lo nutre a castagnacci. Solitamente il suo mestiere o è quello di sarto o di beccamorto. .


Oscar Testoni, 31 agosto 2007

Le informazioni sui personaggi sono state tratte dal sito: www.burattinidiriccardo.it.
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