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L'interrogativo è d'obbligo. Queste cascate, che, come si può constatare dalla foto, sono ben visibili, fragorose, ricche d'acqua, con un salto di tutto rispetto, certamente di gran lunga superiore a tante cascatelle vicine ai paesi indicate con tanto di roboanti targhette turistiche, non hanno un nome (almeno che io sappia), non se ne parla nelle guide e non sono nemmeno segnate come tali sulle cartine escursionistiche (la Tabacco 1:25.000 mette l'icona della goccia, che significa sorgente, per le altre in mio possesso non c'è traccia). Riconosco che in prossimità dei ghiacciai è facile trovare acqua di scioglimento che ruscella velocemente verso valle, ma qui questo ruscello si presenta nella forma classica della cascata e - ripeto - neanche più piccola o meno speccolare di tante altre che hanno normalmente questa classificazione. Come chiamarala dunque?
Si trova a monte del Rifugio Nino Corsi, ma di solito le cascate non portano nomi di persone e quindi escluderei la dizione "Cascata Nino Corsi". Si trova a valle del Rifugio Martello e a monte della Valle Martello: lascerei dunque aperta la possibilità di chiamarla "Cascata Martello". Si trova a monte del Paradiso di Cevedale e anche da quello potrebbe trarre nome. In attesa che qualche abitante della Val Martello o conoscitore della toponomastica mi indichi, se ce l'ha, il nome di questa cascata, qui la si chiamerà Cascata Martello. La sua visione e il suo rumore domina il percorso di chi sale al Rifugio Nino Corsi per il sentiero 150 e in parte anche di chi prosegue oltre per il Rifugio Martello.
Oscar Testoni
24 aprile 2007
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