Il contrafforte pliocenico è ben visibile dalla Valle del Setta su cui mostra le sue pareti di arenaria a strapiombo. Da questo contrafforte spiccano in ordine da Sasso Marconi verso Vado le cime di Monte Mario (466 m), della Rocca di Badolo (475 m), di Monte del Frate (547 m) e di Monte Adone (655 m). In particolare tra il paese di Badolo (situauto sul crinale) e Monte Adone il contrafforte si mostra come una lunga naturale muraglia di arenaria, che sembra congiungere i monti.
Durante il Pliocene la Pianura Padana era ancora sott'acqua e i fiumi Reno, Setta, Savena, Zena ed Idice sfociavano in un golfo poco profondo la cui linea di costa era circa 10-15 km a monte rispetto all'attuale Via Emilia. Questi cinque fiumi che scorrevano paralleli sedimentavano i loro detriti su questa linea di costa che con una frequenza di 20000/300000 anni si innalzava e risprofondava (le spinte orogeniche infatti ora innalzavano una parte e ne facevaono sprofondare un'altra e viceversa - basculamento-; da parte sua anche il mare aveva periodi di innalzamento e periodi di abbassamento del suo livello a cusa di galciazioni e deglaciazioni).
Quando questa linea era sott'acqua i fiumi sedimentavano e quindi costruivano il contrafforte, quando si innalzava erodevano formando valli e modellano cime, per poi tornare a sedimentare. All'innalzarsi definitivo di questo contrafforte di arenaria alcuni fiumi come il Setta, che prima correva da solo verso il mare, hanno dovuto cambiare corso: ora il Setta confluice nel Reno proprio ai piedi di Monte Mario, l'inizio del contrafforte pliocenico.
Le foto sono del 1988 e del 1992.
Oscar Testoni - 03/06/2006
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