Tra l'azzurro del cielo e l'azzurro del mare ...
camminare dove non c'è fretta
dove il tempo è lo sciabordare lento del mare sulle rocce.
Camminare tra le case basse che sanno di sale,
tutte vicine attorno al porto.
Camminare sulla costa tra una salita e una discesa, tra piccoli golfi che si aprono e si chiudono.
Camminare su una salita antica che sa di storia semplice e quotidiana, che sa di Roma e poi di saraceni e contadini medioevali, verso un castello, riparo dai pericoli che vengono dal mare.
Camminare dove l'odore del pesce ha ceduto il posto a quello dei fiori e la vista delle barche a quella della poca uva da cui esce un vino speciale, denso e liquoroso come il sole del Mediterraneo.
Camminare tra i cardi selvatici e i mille colori di fiori sulla modesta (498 m) e solitaria (è parco) altura, padrona dell'isola (Poggio della Pagana) a rimirare l'Argentario e l'Isola di Giannutri e l'affascinante misteriosa Isola di Montecristo. E lì annegare lo sguardo in quell'arco dove un azzurro si unisce a un altro azzurro, dove il cielo si unisce al mare, mentre il sole che declina incendia i colori e i ginepri mi incendiano le gambe e le braccia coi loro spini.
Oscar Testoni
27 gennaio 2002
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Monte Argentario da Giglio Porto al mattino
<<< 1. La costa dell'Isola del Giglio
<<< 2. Giglio Porto dall'alto, andando verso Giglio Castello
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