La Rocca di Badolo appartiene al contrafforte pliocenico che come una muraglia di arenaria si estende ad oriente della Valle di Setta, ben visibile all'automobilista che percorre l'autostrada Firenze-Bologna nel tratto tra Rioveggio e Sasso Marconi: da questo contrafforte spiccano da Sud a Nord Monte Adone (655 m), il più bello e alto, Monte del Frate (547 m), difficile da individuare, la Rocca di Badolo (475 m), la più caratteristica, e infine incombente sul paese di Sasso Marconi Monte Mario (466 m), riconoscibile per le sue "righe verdi" dovute all'alternanza tra roccia e vegetazione.
La Rocca di Badolo con i suoi modesti 475 m di altitudine che si mimetizzano tra la vegetazione se visti da oriente, dà invece una bella mostra di sé ad occidente sulla Valle del Setta con la sua chiara, illuminata e riscaldata dal sole, parete di arenaria a picco sulla valle, che si incendia al tramonto, frequentata palestra di roccia dei Bolognesi.
Chi ha esercitato le proprie dita e i propri polpacci sulle pareti di Badolo suddivide abitualmente la Rocca in Badolo Basso, Badolo Medio e Badolo Alto, divise da cenge visibili anche in distanza e sottolineate da cenni di vegetazione. La più frequentata, talvolta anche da chi non arrampica, è sicuramente la cengia che divide Badolo Medio da Badolo Alto (immagine in alto a destra), perché raggiungibile anche da Sud attraverso un comodo sentiero che partendo da pochi metri dopo la chiesa del paese Badolo segue il crinale del contrafforte pliocenico fino a una cappella posta proprio a ridosso di Badolo Alto. Insomma le pareti di Badolo Basso e Badolo Medio stanno sotto il crinale, mentre Badolo Alto svetta al di sopra. Subito dietro alla cappella nella roccia sono visibili una porta, un tubo dei fumi e una finestrina: è un piccolo ricovero scavato dentro la roccia le cui chiavi, almeno così sapevo quando ero un ragazzo, sono da chiedere nella sede del CAI di Bologna.
Le pareti di arenaria anche se più dura di quella di Monte Adone sono pur sempre facilmente soggette alla lavorazione degli agenti atmosferici: acqua e vento.
Ai solchi e ai buchi naturali poi si aggiungono quelli artificiali eseguiti per aprire le moltissime vie di roccia (più di 50 senza contare le palestrine) per chi viene ad allenarsi in arrampicata. A sinistra della parete un sentiero meno comodo di quello che segue la linea del crinale e frequentato solo da chi arrampica permette di ascendere dalla base dalle pendici di Badolo Basso (dal tornante della starda) fino alla cima senza dover arrampicare sulle pareti, congiungendo la base, le due cengie e la cima.
A Badolo è facile trovare conchiglie proprio come quelle che si trovano in spiaggia a Cervia o a Rimini, solo un po' più vecchie, imprigionate nella sabbia della friabile roccia.
Qui si alternano foto recentissime (23 aprile 2006) con foto vecchie (estate 1992) e ancora più vecchie (1986 e 1988): 20 anni di tempo tra una foto e l'altra sono poca cosa rispetto all'età delle conchiglie.
Oscar Testoni - 01/06/2006
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