Montagna e letteratura
Scaffaggiuolo
il Lago Scaffaiolo nelle parole del Boccaccio
a cura di Oscar Testoni
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«Scaffaggiuolo, lago picciolo è nell'Appennino, il quale fra la regione di Pistoia e Modena s'inalza, e più per miracolo che per la copia dell'acqua memorabile, perocché, come dànno testimonianza tutti gli abitatori, se alcuno da per sé, ovvero per sorte, sarà che getti una pietra o altro in quello, che l'acqua muova, subitamente l'aere s'astringe in nebbia e nasce di venti tale fierezza che le querce fortissime e li vecchi faggi vicini o si spezzano o si sbarbano dalle radici» Boccaccio Con queste parole il Boccaccio riporta una leggenda degli abitanti della zona, che a sua volta riflette una dato climatico. Il Lago Scaffaiolo è infatto posto lungo il crinale appenninico tosco-emiliano, affascinante per la sua collocazione solitaria e nuda, privo di pesci a causa della sua bassa temperatura, non contornato da ruscelli o alberi ma solo da sassi e da un morbido prato. Le acque limpide cambiano aspetto per il veloce mutare delle condizioni meteorologiche: non è infrequente vederlo avvolto da nebbia. Nonostante la quota non sia eccessiva (m. 1775), la sua collocazione lo porta ad essere spesso battuto da venti di Libeccio e Tramontana che raggiungono la velocità di 120 km/h, talvolta di 200 km/h, l'escursione termica è molto ampia e d'inverno la zona è coperta da neve e ghiaccio. Molto probabilmente sono stati proprio questa rapidità con cui cambia il tempo e la forza con cui si abbattono i venti a suscitare la fantasia degli "abitatori" di cui Boccaccio riporta la "testimonianza".
Oscar Testoni |