Storia del Rif. Duca degli Abruzzi
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- Il Rifugio Duca degli Abruzzi e la sua storia

- Il Lago Scaffaiolo
Il Lago Scaffaiolo è posto lungo il crinale appenninico tosco-emiliano, affascinante per la sua collocazione solitaria e nuda, privo di pesci a causa della sua bassa temperatura, non contornato da ruscelli o alberi ma solo da sassi e da un morbido prato. Le acque limpide cambiano aspetto per il veloce mutare delle condizioni meteorologiche: non è infrequente vederlo avvolto da nebbia. Nonostante la quota non sia eccessiva (m. 1775), la sua collocazione lo porta ad essere spesso battuto da venti di Libeccio e Tramontana che raggiungono la velocità di 120 km/h, talvolta di 200 km/h, l'escursione termica è molto ampia e d'inverno la zona è coperta da neve e ghiaccio.

Oscar Testoni

Cfr. Scaffaggiuolo: il Lago Scaffaiolo nelle parole del Boccaccio
Il 30 giugno 1878 venne inaugurato sulle rive del Lago Scaffaiolo un ricovero: era il primo rifugio costruito sull'Appennino tosco-emiliano. Si trattava di un edificio basso e lungo con uno stanzino per la legna e una stanza per i viandanti capace di contenere dieci persone. L'iniziativa partita dalla Sezione del CAI di Firenze e sostenuta anche col contributo dalla sez. di Bologna, ebbe un esito che purtroppo non durò a lungo: atti vandalici (sfondamenti di porte, asportazione delle travi di legno, e incendi) e la forza degli agenti atmosferici resero il ricovero inservibile in soli pochi anni. I muri a secco, infatti, privati della copertura del tetto, andarono subito sgretolandosi.

Il 23 agosto 1902, dopo gli sforzi delle due sazioni del CAI di ricostruirlo, venne inaugurato, dedicandolo al principe Luigi di Savoia, Duca degli Abruzzi, il secondo rifugio sulle rive del lago: i muri non erano più a secco e la copertura a volta era priva di legno per renderla meno interessante ai vandali, che avrebbero potuto riutilizzarlo altrove. Ma anche questa fatica fu presto vanificata dall'azione distruttiva degli uomini e delle dure condizioni climatiche oltre che dall'assenza di una stretta sorveglianza.

Il 17 settembre 1911, ricostruito per iniziativa della sez. CAI di Bologna, venne aperto per la terza volta con tutti gli accorgimenti per renderlo nel contempo funzionale al ricovero di chiunque passandovi si trovasse nella necessità e sicuro da atti vandalici. Ma quattro anni dopo, con l'entrata dell'Italia nel conflitto mondiale, la sorveglianza e la frequentazione vennero meno e il rifugio cadde nuovamente preda del saccheggio. Gli agenti atmosferici completarono l'opera.

Si dovette aspettare il 29 agosto 1926, per riavere con un'altra solenne inaugurazione un nuovo rifugio al Lago Scaffaiolo. Completamente diverso dai precedenti, disposto su tre livelli, doveva servire oltre che da ricovero nei mesi invernali, anche, e questa ne era la novità concettuale, da alberghetto nei mesi estivi per le comitive che salivano dai luoghi di villeggiatura toscani ed emiliani. L'interesse e la frequentazione di queste zone di montagna crebbero anche grazie all'affermarsi degli sport invernali. Nel 1933 la costruzione da parte dell'Amministrazione Forestale di una strada carozzabile da Vidiciatico a Madonna dell'Acero, diede un ulteriore impulso alla fruizione dell'Appennino bolognese. Ma anche questo rifugio conobbe la distruzione, questa volta fu opera dei soldati tedeschi, il 3 novembre 1943.

Solo nell'estate del 1965 si potè riavere ancora un rifugio al Lago Scaffaiolo, il caratteristico rifugio in lamiera gialla, costruito in una posizione più protetta a 1800 m., che, nonostante fosse stato concepito come soluzione provvisoria, esiste tuttora, resistendo ai forti venti e ad altri atti vandalici.
Del quarto rifugio, quello del 1926, è rimasto il pianterreno e la scala esterna che conduceva al piano sopraelevato. Restaurato il rudere, se ne è ricavato un ricovero (ricovero Maurizio Musiani) inaugurato il 15 giugno 1997.

30 settembre 2001. E' a fianco del rifugio giallo del '65 che è stato costruito un nuovo rifugio in muratura (posa della prima pietra 20/07/1997), ufficialmente inaugurato il 30 settembre 2001. Settembre ricco di appuntamenti importanti per la sezione bolognese del CAI, che nel mese di settembre era impegnata anche nella celebrazione del centenario dell'altro suo rifugio, il rif. F. Cavazza al Pisciadù.
Fonti dei dati presenti:
Club Alpino Italiano, Il Lago Scaffaiolo ieri e oggi, a cura di Paola Foschi, Bologna 1997.
Notiziari della sezione di Bologna del CAI.

Oscar Testoni

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